Recensione – Benevolenza Cosmica

Copertina Benevolenza Cosmica
Benevolenza Cosmica di Fabio Bacà

Recensione

L’analista di statistica Kurt O’Reilly sta vivendo un periodo della sua vita molto particolare. Da qualche mese gli capitano solo eventi favorevoli, anche le disgrazie che per certezza matematica dovrebbero colpirlo finiscono per favorirlo. Se il suo broker acquista delle azioni di aziende sull’orlo della bancarotta, ecco che il valore delle azioni sale.
Si impegna poco al lavoro, viene promosso. Il suo occhio è affetto da un tumore che nella maggior parte dei casi è maligno, lui rientra nella percentuale dei casi benigni.
Così abituato a misurare tutto in termini di numeri, Kurt si ritrova spiazzato da questi eventi per lui inspiegabili. Le statistiche non prevedono un periodo di fortuna così lungo e tanti eventi favorevoli in una catena ininterrotta. Per questo teme che qualcosa di catastrofico si prepara all’orizzonte, come una tempesta, e spera, attimo dopo attimo, che accada un evento sfavorevole a rompere questa catena da cui si sente stringere.
Quindi Kurt si aggira per Londra cercando di capire cosa gli sta succedendo e come uscirne mentre si destreggia fra le telefonate di lavoro, le esigenze di sua moglie, i tassisti che vogliono regalargli le corse e le donne che si dimostrano attratte da lui.
Chiunque penserebbe che si tratta di fortuna, ma Kurt sa che non è fortuna. Se acquista dei gratta e vinci, lui non vince. Si confida con un collega che vuol provare appunto a vincere con Kurt a fianco, ma finiscono nel mezzo di una rapina e Kurt mette fuori gioco il rapinatore pur non volendo.
Nel palazzo governativo dove lavora, c’è anche un chiromante ma Kurt non crede in certe cose. Crede invece in un approccio più scientifico e, seppur un po’ disilluso, accetta di ascoltare medici stravaganti per trovare il bandolo della matassa. Parla anche con un suo vecchio professore di filosofia e si convince sempre più di dover cercare qualcuno con cui ha un legame karmico.
In questo suo peregrinare, Kurt scampa la morte un paio di volte e infine sembra imbattersi in quella tempesta tanto attesa. Le prime avvisaglie di un forte cataclisma sono lungo la via di ritorno a casa ma, superata la tempesta, andrà tutto bene. Nei limiti statistici, forse.

“Benevolenza Cosmica” è un libro che si legge con molto piacere perché Fabio Bacà ha uno stile fluido con cui sospinge il lettore pagina dopo pagina. La peculiarità dell’autore è quella di narrare con ironia poco celata e molto diffusa tutto ciò che accade al protagonista e a chi gli sta intorno. Sa dosare l’umorismo con parole solo all’apparenza altisonanti e che ben si fondono in un tono colloquiale e per lo più familiare.
In linea con la professione di Kurt, Bacà narra le vicissitudini sottolineando l’assurdità che dilaga nella realtà quotidiana, quindi fuori da qualsiasi previsione statistica, e caratterizza tutti i personaggi allo stesso modo.
Così la moglie di Kurt è una bizzarra scrittrice che, per dare spessore ai suoi personaggi, si finge chi non è per entrare in contatto con persone reali, e costringerà Kurt a fare lo stesso.
Una pornostar mette a disagio Kurt quando il suo amico tatuatore lo invita a guardare come cela gli inestetismi del sesso della ragazza. Qui apro una parentesi doverosa: nel libro ci sono alcune allusioni sessuali e siparietti di questo tipo che credo fortemente dettati dall’immaginario collettivo maschile che vedrebbe il successo con le donne parte fondamentale di una sorte favorevole.
Lo psichiatra Richard Leone offre i suoi consigli professionali a Kurt mentre nuota in una piscina strabiliante e per così dire terapeutica sulla sommità di un grattacielo, poi lo spinge in modo subdolo al consulto con una sua collega.
L’uomo che muore fra le braccia di Kurt in un bar affollato, si faceva compagnia con dei Quokka: una sorta di canguri bonsai che sono tutt’altro che animali domestici.
Dall’altro lato, per dimostrare quanto la realtà possa essere divertente ma è anche piena di significato, l’autore sottolinea i dispiaceri come quelli della segretaria Wendy, una donna vedova che lavora e accudisce una figlia, o dell’uomo con i Quokka che ha una figlia malata. Il protagonista stesso è stato colpito in passato da una disgrazia, ossia la morte del fratello che ha segnato la sua e la vita dei suoi genitori. Una disgrazia tanto forte da eclissare i risvolti tragicomici della morte.
Tutto ciò rivela l’umanità che affiora fra le righe.
Altra capacità dell’autore degna di lode è quella di aver architettato tutta una serie di eventi che si incastrano a meraviglia, quel tipo di eventi che nella realtà ci sembrerebbero inimmaginabili ma dopo accadono e ci fanno dire che la realtà supera l’immaginazione. Quando scoprirete i retroscena dell’esistenza dell’uomo con i Quokka, capirete.
Infine c’è un filo conduttore che è quello dell’amore, più evidente verso le donne, che percorre tutta la storia e si stringe a mo’ di fiocco nel finale.
Non dico altro per non svelare troppo sulla trama, ma posso senz’altro dire che questo è un libro da leggere. Assolutamente. Ti servirà a guardare la vita da un punto di vista più rilassato perché Fabio Bacà narra la realtà con leggerenza ma senza fronzoli e senza ipocrisie.



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