Recensione – La ragazza della palude

Copertina La ragazza della palude
La ragazza della palude di Delia Owens

Recensione

Kya è una bambina che vive con la sua famiglia in una baracca nella palude selvaggia che si estende nei pressi di Barkley Cove.
Suo padre è un uomo scontroso e incline alla violenza, sua madre cerca di badare ai figli come meglio può ma un giorno lascia la baracca senza spiegazioni. A poco a poco anche i fratelli e le sorelle si allontanano. Così Kya resta con suo padre.
La bambina dovrà imparare a cavarsela da sola e, a parte un breve periodo, suo padre non le sarà d’aiuto, finché anche lui la abbandona.
Kya sta bene con la natura, si interessa di mare, conchiglie, funghi, gabbiani. Si muove nella palude con la barca di suo padre e impara a cavarsela con i ricordi dei consigli di suo fratello Jodie.
Una donna viene a cercarla per portarla a scuola, ma Kya è diversa e tutti in città la trattano come un’emarginata. Per questo si nasconde nella palude, ma la necessità di prepararsi un pasto e rifornire di carburante la barca, la spingono a tornare a Barkley Cove. Per fortuna c’è chi non ha pregiudizi nei suoi confronti e le sarà d’aiuto: Jumpin’, il gestore di uno spaccio che vende alimentari e carburante.
Nella palude incontra Tate, un ragazzo molto gentile che le insegnerà a leggere e scrivere, di cui si innamorerà.
Tate deve andare al college e promette a Kya che tornerà da lei per le feste e appena può, ma la lontananza gli fa credere che Kya non potrà mai far parte della sua vita di ricercatore accademico così non va a trovarla e non le da spiegazioni.
Con il cuore spezzato, Kya torna ad occuparsi della natura finché Chase, un ragazzo di Barkley Cove, fa capolino nella palude con i suoi amici e comincerà una relazione con Kya. All’apparenza una relazione sincera e armoniosa, in cui Kya va con i piedi di piombo e mantiene la sua intimità finché Chase, con vari espedienti, la convince ad andare a letto con lei. Chase si scopre così per il seduttore noto a tutta la città e con un matrimonio già programmato.
Quando Tate tornerà nella palude per i suoi studi, lui e Kya si riappacificheranno ma lei manterrà le distanze. Kya si è chiusa ancora di più in se stessa e si dedicherà alla natura fino a diventare una rinomata autrice di saggi sulla natura. Ci vorrà del tempo per recuperare la fiducia in Tate.
Nel mentre, passeranno diversi anni e Chase sarà ritrovato morto alla base di una torre di Barkley Cove in circostanze misteriose. L’indagine raccoglierà solo prove indiziarie e i pregiudizi della città porteranno a sospettare di Kya che sarà arrestata e dovrà affrontare un processo.

Delia Owens ha uno stile abbastanza fluido e, anche se a volte avrei preferito formulasse meglio alcune frasi, nel complesso la lettura scorre bene ed è molto piacevole. Incanta con le sue conoscenze da zoologa e ritrae la natura con dovizia di particolari. L’autrice crea suspense portando avanti la narrazione su due piani temporali diversi con anticipazioni sull’indagine sulla morte di Chase, ma ciò che colpisce di più è l’intensità delle emozioni che contraddistingue la vita di Kya.
Il fulcro della storia ruota intorno al modo in cui Kya, sola e abbandonata, affronta esperienze difficili e cresce superandole, non senza ripercussioni. L’isolamento sociale lascia un solco nell’anima di Kya ma il rapporto che lei ha con la natura è unico, ciò le permette di entrare in contatto con piante e animali a un livello profondo. Acquisisce una conoscenza accademica della natura che la circonda e per induzione comprende anche la natura umana, al di là di ragione e sentimento, fino all’essenza di amore e morte.
Colpisce il modo in cui Kya prende cognizione del proprio corpo e scopre l’amore con Tate per poi “subire” l’accopiamento con Chase. Kya impara a diffidare delle persone e solo alcuni possono annoverarsi fra i suoi amici: suo fratello Jodie, Jumpin’ e sua moglie Mabel, infine Tate con cui si riappacifica. Quindi è significativo il fatto che durante il processo Kya rimanga distaccata, la giustizia dell’uomo sembra non interessarle, ciò che le interessa è la natura al di là delle sbarre e quelle poche persone amiche.
In realtà Kya sta vivendo un altro periodo di sconforto e l’unica cosa che la aiuta è l’amore incondizionato del gatto che staziona nel tribunale. Kya è una donna sensibile e forte al tempo stesso, unanima buona capace di grande amore ma anche di difendersi quando serve.
Kya ha grande rispetto di sé stessa, dell’amore e della morte. Infatti si immerge di nuovo nella società e affronta gli sguardi stupiti e svuotati del pregiudizio solo per andare a trovare Mabel al funerale di Jumpin’.
Le analogie sono varie, in fondo Kya ha imparato dalla natura che ci sono animali seduttori con l’inganno e che la morte e la sofferenza fanno parte della vita tanto quanto dell’amore.
Senza fare anticipazioni, sottolineo che mi è rimasto impresso il modo in cui Kya arriva a perdonare sua madre per averla abbandonata da piccola, perché capisce le sue motivazioni e l’impasse in cui la donna si è trovata, lacerata da un’impotenza fra bene e male che prima l’allontana dai figli e poi non riesce a farla tornare.
Secondo me, questa situzione sempre in bilico fra amore e morte è il filo conduttore che annoda l’essenza di tutti i personaggi a doppio nodo, presente anche nel finale.
Questo libro è carico di emozioni e di significato, lo consiglio a chi vuole arrivare all’essenza della natura umana attraverso la tensione di Eros e Thanatos.



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