Recensione – Prendiluna

Copertina Prendiluna
Prendiluna di Stefano Benni

Recensione

Prendiluna è un’anziana maestra, ormai in pensione, circondata dai Diecimici, ossia dieci gatti particolari e strambi che nonostante tutto lei riesce a gestire.
Una notte le viene in sogno Ariel, un gatto fantasma, che le dà una missione: consegnare entro otto giorni i Diecimici ad altrettanti dieci Giusti per dimostrarne l’esistenza a Dio e scongiurare l’Apocalisse. Per via dello stesso sogno, Dolcino e Michele, due ex studenti della maestra, decidono di scappare dal manicomio dove sono rinchiusi pur di aiutare Prendiluna e arrivare a Dio per dirgliene quattro. Infatti il mondo non va come dovrebbe andare perché ci sono persone sconsolate, persone malvagie, razzismo, abusi e dipendenze.
Prendiluna parte con i Diecimici chiusi in valigia e cerca di rintracciare alcuni dei suoi ex studenti ed ex colleghi professori per dare a ciascuno di loro un gatto. Alcuni riuscirà a trovarli, altri no. Il tempo ha cambiato molte cose, ma Prendiluna sa come riconoscere i Giusti, quelle persone buone e degne che pur avendo commesso alcuni errori hanno mantenuto la loro indole buona.
Sulle tracce di Prendiluna non ci sono solo Dolcino e Michele ma anche chi è stato incaricato di intralciare la missione della maestra e le loro strade si incroceranno all’Università Maxonia, dove scoppia una battaglia campale fra buoni e meno buoni o, per meglio dire, inclini alle malvagità del mondo. Il tempo stringe e l’ultimo gatto deve essere consegnato a un Giusto, Prendiluna con Dolcino e Michele si intrufolano nell’università ma la donna è infortunata e solo Dolcino riuscirà ad arrivare al cospetto di Dio e dirgliene quattro.
Forse in delirio o forse in un sogno.

La dimensione onirica dove la storia si svolge permette a Stefano Benni di adoperare tutta la sua immaginazione per creare una delle sue avventure di fantasia che io chiamo “fiabe per adulti”. In queste storie, Benni mescola con ironia e umorismo elementi all’apparenza inconcialiabili quali erotismo, disincanto, poesia, quotidianità, gioia, credenze, magia. Anche stavolta la ricetta ha sfornato una storia unica e affascinante: un’avventura on-the-road dove incontriamo personaggi bislacchi tanto quanto i gatti che vengono donati loro. Dalla ragazza “acqua e sapone” diventata commessa di sexy shop, al musicista caduto in declino, al professore entomologo che prepara i suoi insetti perché decidano meglio degli esseri umani, o ancora al conduttore schiavo dei palinsesti tv.
L’autore ritrare un mondo a tratti reale a tratti surreale popolato da schermofili, ossia persone dipendenti dal cellulare, in balìa di pochi avidi di potere. Però ci sono ancora ragazzini in grado di giocare a Pallone Invisibile, persone pronte a dare una mano senza nulla in cambio, o quasi, e persone ancora in grado di cambiare. La storia diventa quindi una metafora della nostra vita quotidiana dove dovremmo guardare di più agli altri e farci condizionare meno. Magari fare come la commessa che nutre ancora del romanticismo, il musicista che torna a suonare, il conduttore tv che si ribella in diretta. Fare come Dolcino che placa la sua sete di vendetta per chi gli ha portato via la sua amata scegliendo di credere o non credere per fare della propria vita un sogno o viceversa. Scegliere fra odio e amore.
La lettura del libro è consigliata a tutti quelli che vogliono divertirsi con una storia ricca di umorismo e spunti di riflessione per spazzar via diversità, pregiudizi e perfettismo.



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