Recensione – Io, Robot

Copertina Io, Robot
Io, Robot di Isaac Asimov

Recensione

“Io, Robot” è una raccolta di 9 racconti che narrano il rapporto fra l’uomo e i robot.
Un filo conduttore unisce tutti i racconti, anche il primo che sembra staccato, portando il lettore dal semplice utilizzatore del robot fin dietro le quinte della US Robots, l’azienda leader nella produzione di robot, e al grande impatto dell’intelligenza artificiale sull’umanità.

Non si tratta solo delle Tre Leggi della Robotica.

1. Un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno.
2. Un robot deve sembre obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che contrastino con la Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questo non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.

Prima di parlarne, ecco in breve la trama dei racconti.

1) Robbie (titolo originale: Robbie)
Gloria si affeziona tanto al suo robot baby-sitter Robbie, ma sua madre vuole allontanare il robot dalla figlia perché lo ritiene una macchina. Il padre di Gloria si farà convincere da sua moglie e il robot sarà allontanato, ma alla fine la bambina ritroverà Robbie in circostanze particolari.

2) Circolo vizioso (titolo originale: Runaround)
Gregory Powell e Mike Donovan, due operatori della US Robots, sono in missione su Mercurio con un robot Speedy che deve recuperare il Selenio da un giacimento del pianeta. Il robot avrebbe dovuto impiegarci poco, però non torna e i due operatori sono costretti ad andare a recuperarlo con l’ausilio di robot di vecchia generazione. Quando trovano Speedy che gira in un circolo vizioso, devono risolvere l’impasse logico che ha portato il robot a questo comportamento in rispetto delle Tre Leggi della Robotica.

3) Essere razionale (titolo originale: Reason)
Powell e Donovan sono stati mandati su una stazione spaziale che gestisce la trasmissione di raggi di energia verso la terra con robot QT-1. L’ultimo di questi robot montato dai due operatori, chiamato Cutie, si interroga sulla sua esistenza e rigetta qualsiasi spiegazione reale fino a disconoscere l’autorità degli umani. Cutie si convince che l’unica autorità è il Convertitore di Energia al centro della stazione tanto da diventarne un profeta verso gli altri QT-1 e, secondo gli operatori, mettere a repentaglio la trasmissione di energia.

4) Iniziativa personale (titolo originale: Catch That Rabbit!)
Powell e Donovan sono su un’asteroide per collaudare un robot multiplo, Dave, composto da un capo e sei esecutori che dovrebbero estrarre minerale ma lo fanno solo quando sono sorvegliati dai due uomini. Anche stavolta gli operatori della US Robots dovranno mettere a repentaglio la loro vita pur di capire come Dave interpreta le Tre Leggi della Robotica e risolvere la situazione.

5) Bugiardo! (titolo originale: Liar!)
Herbie è un robot modello RB appena prodotto negli stabilimenti della US Robots e viene tenuto nascosto perché ha una capacità inattesa che potrebbe avere serie ripercussioni: riesce a leggere i pensieri delle persone. Il robot viene studiato da vari specialisti, fra cui la robopsicologa Susan Calvin. In realtà Herbie sta ingannando tutti in virtù della Prima Legge e proprio la dottoressa Calvin sarà a patirne di più, ma si rifarà sul robot con la forza della logica dopo averne svelato l’arcano.

6) Il robot scomparso (titolo originale: Little Lost Robot)
Sull’iperbase dove si svolgono operazioni per un propulsore iperatomico, gli uomini impiegano robot modello NS-2, detti Nestor, con una variante della Prima Legge. La variante consente ai robot di essere negligenti e non trarre in salvo gli uomini dalle radiazioni mentre lavorano. Uno di questi Nestor, però, si nasconde fra modelli simili ma senza la variante pur di lasciare l’iperbase. Susan Calvin e il matematico Peter Borget devono impedire che il robot lasci l’iperbase e possa raggiungere la terra creando un danno d’immagine alla US Robots.

7) Meccanismo di fuga (titolo originale: Escape!)
La US Robots riceve dalla Consolidated, una sua concorrente, la proposta di analizzare dati per la costruzione di una nave con motore interstellare. L’analisi di questi dati ha reso inutilizzabile il calcolatore della Consolidated e potrebbe succedere lo stesso con il Cervello della US Robots. I dirigenti decidono di accettare la proposta perché il loro pensatore è diverso e con l’aiuto della dottoressa Calvin potrebbe non risentirne. Il Cervello riesce nell’analisi e costruisce la nave, che sarà collaudata da Powell e Donovan, ma, avvicinandosi ai limiti della morte umana, il Cervello ne ha risentito e la Calvin dovrà scoprire come.

8) La prova (titolo originale: Evidence)
Il direttore della US Robots chiama la robopsicologa Susan Calvin per indagare se il procuratore Stephen Byerley sia in realtà un robot come insinuato dal suo concorrente nelle elezioni a sindaco. Byerley si sottrarrà alla prova e con vari cavilli, logici e legali, manterrà vivo il dubbio sulla sua natura fino ad essere eletto. Solo Susan Calvin scoprirà la verità.

9) Conflitto evitabile (titolo originale: The Evitable Conflict)
Stephen Byerley ha fatto carriera fino a diventare Coordinatore e deve affrontare alcune apparenti anomalie nelle Macchine che organizzano la vita lavorativa degli esseri umani in tutto il pianeta. Chiama in soccorso la dottoressa Calvin per analizzare la situazione che costituisce una minaccia per l’umanità.

A parte alcuni scambi di battute fra Powell e Donovan nei primi racconti dove sono protagonisti, Asimov scrive con uno stile chiaro e lineare. Riesce a delineare in maniera superba i personaggi, soprattutto la dottoressa Calvin.
L’eccezionalità dell’autore è nel modo in cui fa emergere temi che ti lasciano il segno, lo fa con storie divertenti e senza far pesare le sue riflessioni.
Asimov ha reso i robot uno specchio metallico e lucente che riflette la natura umana. Narrando i robot, Asimov narra gli uomini.
Il filo conduttore che lega questi racconti è evidente dal punto di vista dei personaggi ricorrenti e degli eventi che si susseguono, ma scende a un livello più profondo. Si potrebbe anche pensare a due fili che si attorcigliano come i filamenti del DNA nella sua tipica doppia elica. L’evoluzione dei robot e l’involuzione degli uomini.
L’evoluzione comincia già nel primo racconto “Robbie”, dove il robot baby-sitter è una generazione nuova rispetto ai robot statici e ingombranti, ma ancora non sa parlare, è quasi un bambino al pari della sua padroncina Gloria che gli racconta le favole. Il confronto è evidente con il Robot Parlante che Gloria troverà in un museo mentre cerca Robbie; questo robot è un “marchingegno assai poco pratico” che sa parlare ma solo per comunicare dati mentre Robbie dimostra sentimenti ed empatia. La ricerca del suo amico robot porterà Gloria a ritrovarlo in una fabbrica in cui i robot sono operai e nient’altro, ma non Robbie che le salverà la vita.

L’autore ci ha portato così all’interno della fabbrica, quindi l’evoluzione continua dal punto di vista della US Robots e dei suoi operatori nel secondo racconto “Circolo vizioso”. I robot sanno parlare. C’è un ulteriore passaggio di testimone fra vecchi e nuovi modelli.
Soprattutto, qui appaiono per la prima volta le Tre Leggi della Robotica a sottolineare un concetto importante nella vita degli uomini e della natura in generale: l’evoluzione ha il suo modo di intepretare le regole e seguirle.
La personificazione dei robot è implicita nel dar loro dei nomi derivandoli dal modello, e quando i due operatori trovano Speedy, “c’è qualcosa che non va in lui, e questo qualcosa somiglia molto allo stato di ubriachezza tipico degli esseri umani”. In realtà Speedy è preda di un’impasse logico dovuto alle Tre Leggi, quasi come un adolescente che deve imparare a dar priorità alle regole e barcamenarsi con il buon senso.

Questo principio fondamentale che non si smette di imparare, proprio degli uomini ma anche dell’intelligenza artificiale, porta al racconto successivo “Essere razionale” dove il robot Cutie si interroga sulla sua esistenza e il suo obiettivo, come succede a noi, e finisce per credere in ciò che lo avvicina alle risposte che cerca.
Il peso dell’interpretazione delle circostanze e delle regole a cui attenersi si accentua dopo nel racconto “Iniziativa personale”, dove il collaudo di Dave porterà a menomare questo robot multiplo paragonato ad una mano. Una sorta di amputazione evolutiva che ricorda il principio darwiniano secondo cui sopravvive chi si adatta.
L’adattamento, però, non è solo fisico ma anche intellettuale. Un esempio è il conformismo che ci vede coinvolti ad un certo punto della nostra vita, quel momento in cui stiamo forgiando la nostra identità e scopriamo che le regole possono essere aggirate, come succede a Nestor nel racconto “Il robot scomparso”. Prima di lui, sarà il robot Herbie in “Bugiardo!” a sottolineare quanto il nostro sentire intellettuale ed emotivo sia importante e fragile allo stesso tempo. Tanto da lasciare il segno addirittura nella robopsicologa Susan Calvin e il fatto che Asimov abbia introdotto una dottrina come la psicologia dei robot non lascia più dubbi sulla loro personificazione.

L’intelletto prenderà il sopravvento nel racconto “Meccanismo di fuga”. Qui una macchina pensante, il Cervello, analizza dati ai limiti della morte umana che dovrebbero impedirgli di operare in virtù della Prima Legge, però la dottoressa Calvin gli dà modo di aggirare la legge e lui la piega senza infrangerla.
L’evoluzione ha fatto progressi tali che l’uomo non ha più una conoscenza completa del cervello positronico che anima i robot. Questo dispositivo, sempre accennato con mistero, è il frutto di precedenti cervelli positronici costruiti dall’uomo. Ormai siamo alla riproduzione, alla perpetuazione della specie robot, sebbene l’uomo abbia ancora l’illusione di controllo sull’intero processo.
La differenza tra calcolatori e robot è ormai abissale mentre la differenza fra robot ed esseri umani è annullata nel racconto “La prova”, dove il progresso scientifico ha permesso di unire il cervello positronico dei robot alla carne e alle sembianze umane. Qui la Prima Legge viene usata per suffragare il falso. Come si dice: “fatta la legge, trovato l’inganno” e il robot ha trovato l’inganno della Legge, ironia vuole proprio nell’ambito della politica, per spacciarsi da essere umano.

In un balzo di cinque anni, nel racconto “Conflitto evitabile”, gli esseri umani si dividono fra sostenitori e contrari dei robot, quelli evidenti, ovvero le Macchine che governano tutte le attività umane analizzando i dati inseriti dagli uomini. I contrari stanno cercando di destabilizzare tali Macchine, che sono intelligenza artificiale allo stato puro, e il Coordinatore si confronta con la dottoressa Calvin sugli sviluppi di uno scenario mondiale che potrebbe essere apocalittico.
Le ripercussioni incidono sull’umanità, tanto da richiedere una revisione della Prima Legge.

1. Una Macchina non può recare danno all’umanità, né può permettere che, a causa della propria negligenza, l’umanità patisca danno.

Alla fine Asimov ci lascia l’interrogativo se sia meglio farsi governare dalle Macchine o governarsi da soli e ci proietta nel futuro. Secondo me, inoltre, getta luce su tutto. L’uomo è involuto, è tornato un bambino da accudire, oppure lo è sempre stato. I robot, dal canto loro, erano dei baby-sitter e continuano ad esserlo, ma ad un livello superiore.
La divagazione storica dell’ultimo racconto sottolinea quanto l’immobilità è apparente e tutto è soggetto a un cambiamento, l’incognita del futuro e del sapere è una costante.
In tutti i racconti, infatti, gli uomini chiedono ai robot di analizzare se stessi per risolvere i problemi senza avere risposta, allo stesso modo gli uomini continueranno a porsi domande sulla propria natura e sul proprio destino. Entrambi, robot e umani, non avranno mai la risposta conclusiva.
Il grande merito di Asimov è anche quello di scatenare tali riflessioni.
Forse leggerai “Io, Robot” con occhi diversi ma sono sicuro che la lettura del libro ti soprenderà, non ho svelato tutto.



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