Recensione – Codice Beta

Copertina Codice Beta
Codice Beta di Michael Crichton

Recensione

L’agente John Graves è convocato a San Diego perché l’intelligence deve proteggere il Presidente degli Stati Uniti, arrivato in città per una convention, da una possibile minaccia. L’allarme è scattato quando dati riservati sono stati trafugati da un database governativo.
Il probabile mandante del furto è John Wright, un fanatico oppositore della politica presidenziale, che John Graves sta sorvegliando.
La conferma arriverà insieme alla notizia che quei dati servivano a sottrarre composti chimici pericolosi.
Comincia così la partita fra Wright e Graves, due menti eccelse che cercano di superarsi in intelligenza.
Graves continua a sorvegliare Wright anche quando gli viene ordinato di arrestarlo, ciò gli permette di avvicinarsi e scoprire che Wright era un passo avanti a lui. L’uomo, infatti, ha architettato un piano letale dove Graves non solo sembra destinato a perdere ma addirittura a fare da innesco.
Quando la minaccia sarà evidente, Wright sarà arrestato ma morirà in un tentativo di fuga. Graves avrà poco tempo per trovare un modo per evitare la catastrofe.

Michael Crichton ha congegnato un ottimo thriller in cui la tecnologia fa da supporto alla sfida intellettiva fra i due antagonisti, Wright e Graves, che mette in secondo piano gli altri protagonisti pur lasciando un ruolo decisivo ad ognuno. L’autore ha sapientemente dosato vari indizi ed eventi che si incastrano meravigliosamente, in una lotta contro il tempo dove il dubbio sul buon esito della missione è sempre presente. Affascina senz’altro con gli espedienti messi in campo da Wright per portare a termine i suoi piani, incanta con la personalità di Graves su cui ruota la storia.
A tratti questo libro è un giallo per scoprire cosa sta tramando Wright prima, come entrare nella stanza minata dopo, come sventare la reale minaccia infine.
Lo stile dell’autore è fluido e le nozioni, tecniche e psicologiche, sono parte della storia senza appesantirla, il lettore non avrà difficoltà a farsi coinvolgere. Questo è un libro che si legge piacevolmente dall’inizio alla fine, volendo tutto d’un fiato.



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